Il futurometro 2.0 di lì a poco sarebbe stato prodotto in milioni di esemplari. Era una smart home device dalle mille app dotata di nanocamera e d’un sofisticato sistema a feedback erogeno. Bastava infatti sfiorarne la superficie con il palmo della mano perché il nuovo futurometro rilasciasse una sottile carica d’eccitazione sessuale. Bianco e madreperlato, era un piccolo soprammobile luccicante a forma di conchiglia, in tutto e per tutto uguale a quello che si stava sperimentando nella scuola “Attilio Regolo”, fatte salve le dimensioni. Un souvenir del futuro destinato ad arredare con sobrietà le abitazioni minimali della nuova classe dominante. Semplice da usare e dotato di un unico ergonomico pulsante per lo stand-by, e in funzione ventiquattr’ore su ventiquattro previo abbonamento mensile, il futurometro 2.0 aveva fatto strillare a un giubilante direttore marketing: “Ragazzi, le rubriche degli oroscopi sono storia”.
Tratto da: Cosa vuoi fare da grande, Del Vecchio Editore.
L’ha ribloggato su sperabene ha commentato:
Dannata alleanza ribelle.
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Angelo, Ivan,
Appena finito di leggere “Cosa vuoi fare da grande” in un nanosecondo. Bellissimo e maledettamente divertente. Complimenti agli autori. Due cose soltanto:
– Cercasi i-Futurometro nano, possibilmente con custodia scambiabile e cover di Taz il diavoletto della tasmania, come regalo a un collega ungherese a cui piace fare jogging e prevedere il futuro;
– Interessatissimo al melodramma “l’ultima canzone della Peppa”.
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Evviva, qui alla scuola elementare Attilio Regolo i gemelli Smargotti sono contentissimi, grazie! Ma veniamo alle tue osservazioni:
– il futurometro 3.0 con cover di Taz è un’idea eccellente, la gireremo ai designer 🙂
– purtroppo L’ultima canzone della Peppa, a causa dei soliti poteri forti e della mercificazione a cui è stata biecamente sottoposta la vera cultura, è di difficile reperibilità e non è messo in scena da anni, ma noi confidiamo nel futuro. 🙂
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Consentitemi un “Mannaggia alla Peppa!” 😀
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consentito! 😀
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